Il Senegal occupa, nell’Indice di Sviluppo Umano la posizione 173 su 191 paesi (Classifica UNDP 2023), con un’aspettativa di vita dei suoi abitanti tra i 67 e i 72 anni. Tra i paesi africani è uno dei più stabili dal punto di vista politico. L’indipendenza ottenuta nel 1960 ha contribuito fortemente a rendere sempre più democratiche le istituzioni del paese, il quale risulta suddiviso in 14 regioni, con ben 113 municipalità, 370 comunità rurali e 14.400 villaggi.
L’economia senegalese si basa fortemente sul cash crop (coltura da reddito, un raccolto si coltiva per il suo valore economico sul mercato) e sulla pesca, entrambi sono influenzati dal cambiamento climatico. Secondo il WFP, il 17% popolazione si trova in una condizione di insicurezza alimentare, in mancanza di un accesso adeguato ad una quantità sufficiente di cibo nutriente per mantenere una vita sana e attiva; il livello di insicurezza nelle aree urbane interessa il 9% delle famiglie, mentre nelle aree rurali il 21%.
Per quanto riguarda l’incidenza della popolazione affetta da GAM (Global Acute Malnutrition), che include sia la Moderate Acute Malnutrition (MAM) e la Severe Acute Malnutrition (SAM), circa il 9% dei bambini sotto i 5 anni sono affetti da questo problema. Nonostante la situazione sia migliorata, i tassi di GAM tendono ad aumentare durante la stagione secca a causa della mancanza di cibo e acqua pulita, scarsa igiene e malattie, del forte deficit di macronutrienti (ferro, iodio, vitamina A e zinco) -circa il 66% di bambini sotto i 5 anni e il 58% delle donne sono affetti da anemia.
NutriAid interviene in Senegal dal 2010 con progetti di assistenza sanitaria e recupero nutrizionale per combattere la malnutrizione e garantire l’autosufficienza alimentare in casi di emergenza rafforzando la gestione delle risorse nutrizionali a livello comunitario.Già attivi nell’area di Yene, ad oggi gli interventi si concentrano in altre due aree target. Nel Comune di Loul Séssene, il progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri italiana intende rafforzare i servizi di cura e prevenzione della malnutrizione materno- infantile presenti sul territorio e conseguenti alla scarsità di risorse alimentari dovuta alle restrizioni indotte dalla pandemia da Coronavirus. Il rafforzamento è inteso sia in termini strutturali e di equipaggiamento dei centri di salute che nelle capacità delle istituzioni locali di rispondere a future emergenze nutrizionali in relazione agli effetti, sempre più frequenti, del cambiamento climatico e di eventuali future emergenze sanitarie.
