La malnutrizione è un dramma che affligge molte aree del pianeta dove la povertà, pessime condizioni igieniche e un clima avverso ne rendono difficoltoso lo sviluppo.
Un esempio è sicuramente quello del Madagascar, una delle aree più povere del mondo, dove le conseguenze della fame sono ben evidenti sulla crescita dei bambini, che sono a volte più piccoli di quello che dovrebbero essere per la loro età. Questa condizione è definita “stunting”, cioè arresto della crescita dovuta a malnutrizione, per cui bambini ad es. di otto anni presentano una corporatura di 4-5 anni.
La malnutrizione comincia già dallo svezzamento, troppo precoce e povero di sostanze nutritive, fatto con sola acqua e manioca, l’alimento base coltivato sul posto insieme a vegetali come avocado, patate dolci e mais. Lì le persone hanno a disposizione pochissime proteine nobili, provenienti per lo più dal latte e carne di zebù solo una volta all’anno. Anche l’alimentazione scarsa delle madri in gravidanza influisce sul bambino in quanto il loro latte non è sufficiente a nutrirli in modo adeguato, causando gravi ripercussioni fisiche e mentali, con difficoltà di apprendimento, di concentrazione e memorizzazione e con poca capacità di eseguire lavori fisicamente e intellettualmente impegnativi.
L’OMS descrive lo stunting come uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo umano a livello globale, perché oltre a problemi di salute come anemia e sviluppo ritardato perpetuato di generazione in generazione, viene compromessa anche l’istruzione e la capacità lavorativa del futuro adulto.
Per i bambini che soffrono di malnutrizione cronica vengono vivamente consigliati alimenti di origine animale ad alto valore nutrizionale e l’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, nel suo documento dedicato alla nutrizione infantile, ribadisce l’importanza del ferro, che dovrebbe provenire possibilmente dalla carne,perché gli alimenti a base vegetale non forniscono abbastanza ferro e zinco per soddisfare tutte le esigenze di un bambino di età compresa tra 6 e 23 mesi.
Nel documento si legge che gli alimenti vegetali non fortificati forniscono quantità insufficienti di alcuni nutrienti chiave, per cui solamente l’inclusione di alimenti di origine animale può colmare il divario e pertanto dovrebbero essere consumati quotidianamente.